martedì 20 dicembre 2011

LA DIETA

Una sfida a colpi di … dieta

Il nostro Prof. Ardenghi ha assegnato un compito insolito: stabilire come cambiano le analisi del sangue in un individuo variando la dieta alimentare.

Matteo Franceschi (io) e Matteo Magri (lui)  faranno la dieta della zona. Tutti gli altri mangeranno normalmente.

Alla fine vedremo cosa succederà al colesterolo, ai trigliceridi, alle glicemie e… ai brufoli!

La dieta della Zona

La dieta della Zona è stata scoperta e messa a punto dal Dottor Barry Sears, inizialmente con lo scopo di ridurre le cardiopatie. Successivamente il metodo si è rivelato assai efficace nel supporto dietetico degli sportivi, poichè il dimagrimento ottenuto, non consiste soltanto in una perdita di massa grassa, bensì in un incremento di massa magra, con relativo aumento della potenza muscolare e dunque del miglioramento delle prestazioni agonistiche.

E’ basata sul principio di educare il corpo a reagire naturalmente elaborando i nutrienti introdotti con l’alimentazione ed attuando una risposta biochimica ottimale, sciogliendo i grassi in eccesso che potrebbero accrescere il rischio di cardiopatie.

L’equilibrio degli alimenti introdotti, per sollecitare il metabolismo ad una risposta perfettamente calibrata, sarebbe 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi.
La cosa incredibile è che se le proporzioni introdotte sono correttamente pesate, quel 30% di grassi è necessario per sciogliere i grassi corporei!

Passaporto per questo stato metabolico sono gli EICOSANOIDI, potentissimi ormoni che svolgono la funzione di messaggeri biochimici, controllando ogni aspetto della fisiologia umana compresi gli ormoni testosterone, insulina e ormone della crescita.

Gli eicosanoidi possono per semplicità essere distinti in "buoni" o "cattivi" a seconda delle conseguenze che producono.

L'obiettivo della dieta della Zona è di promuovere  la produzione di eicosanoidi buoni e reprimere quella di eicosanoidi cattivi, con il risultato di migliorare molte funzioni del nostro organismo.

Ma “tra il dire e il fare” … ci sono di mezzo i carboidrati.

Infatti la difficoltà di chi si alimenta con la dieta della Zona è capire che siamo abituati a mangiare poche proteine ed una quantità enorme di carboidrati.

Per far “scattare” il metabolismo, bisogna calcolare esattamente il fabbisogno proteico individualmente, in base al proprio peso, alla propria massa magra, all’effettivo esercizio fisico svolto giornalmente e, una volta conosciuta l’entità del proprio fabbisogno,  pesare esattamente tutti gli alimenti per poterli assumere come se fossero un medicinale.

Inoltre bisogna mangiare ogni 5 ore, perché solo così si garantisce la continuità del beneficio metabolico. Infine bisogna bere almeno tre litri di acqua al giorno.

esempio:

ore 6.30     un toast con molto prosciutto e poco pane + una tazza di caffèlatte

intervallo     tramezzino con poco pane e molto arrosto di tacchino

ore 14.00       80 grammi di pasta (pazzesco! Ne mangerei 200 da solo)
                        una bistecca
                        un frutto

ore 17.30     un pezzo di parmigiano + 1 frutto + 3 mandorle

ore 20.30    pesce alla griglia
                    verdura
                    frutta

ore 23.00    una tazza giga di latte 

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