mai preso un dieci in vita mia... perseguitato dalla sfiga, sono sempre stato interrogato su quello che non avevo preparato...però ho fatto tante ricerche, alcune persino curiose, che oggi ho deciso di pubblicare
martedì 20 dicembre 2011
TEMA
“Quante parole vanno perdute. Lasciano la bocca e perdono il coraggio, e se ne vanno in giro finchè finiscono nel canaletto di scolo come foglie morte. Nei giorni di pioggia, passando, si sentono i loro cori:
ErounabellissimaragazzaTipregononandarteneCredoanch’iocheilmiocorposiadivetroNonhomaiamato
nessunoPensodiesseresimpaticaPerdonami…”
(N.Krauss, La Storia dell’Amore).
Mi è capitato di trovare una strana forza che proveniva dall’interno, dal cuore: impediva alla timidezza di invadermi. Ho sentito qualcuno che la chiamava coraggio, altri la invocavano come amore. E’ una forza passeggera: ti aiuta ad esprimere i sentimenti che provi per una persona che ti sta molto vicina. Pochi giorni fa ho usato a sproposito questa parola; non ho ragionato sul suo vero significato: “Avresti il coraggio di fargli uno scherzo?”. Molti sbagliano ad interpretare il termine audacia; alcuni chiamano a questo modo la voglia di prendere a pugni qualcuno. Ci vuole forse amore per far male?
Molte parole che pronunciamo sono dirette ai sentimenti di altre persone, però, molte volte, non ci esprimiamo con concetti precisi ed iniziamo a girare intorno alle parole. Ma, cosi facendo, impediamo all’interlocutore di capire, di aprire il proprio cuore ai nostri sentimenti. E questi vengono raccolti in una parte molto remota della mente, che tende ad eliminarli.
“Ci sono momenti di coraggio in cui rivivi tutti i fallimenti, le situazioni ormai passate e quasi dimenticate; ma è proprio in questi momenti che capisci di dover fare un passo avanti, di dover lasciare a quel movimento tutte le paure ed aprire il cuore”. “A volte basta poco per dire TI AMO e VOGLIO STARE CON TE, ma la cosa più difficile è dirlo con il cuore, non con la testa”.
I nostri sentimenti possono non essere corrisposti e le parole fuggono; non si riesce più a trovare il modo di proseguire il discorso. Alcuni cadono in uno stato di timidezza e, più cercano di uscirne, più si imbrogliano nella loro vergogna di avere sbagliato con quella persona; altri non si avvicinano alle persone da cui sono attratti, per paura di ricevere in risposta un “NO”. Infatti quella negazione potrebbe colpire il loro orgoglio. Vediamo tutti i giorni persone di bell’aspetto e persone meno belle; guardandoci intorno, notiamo che i più “brutti” sono quelli che più fanno avances; perché, probabilmente, pensano: “COSA HO DA PERDERE? MAGARI DICE ANCHE DI SI’”.
La scrittrice Nicole Krauss paragona i sentimenti e le parole non corrisposte a foglie morte, che si perdono nei canali di scolo di una strada.
Secondo me, è una visione pessimistica dei sentimenti.
Io, piuttosto, li avrei paragonati a foglie che volano con il vento e cantano i loro segreti alle persone che incontrano.
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