martedì 20 dicembre 2011

ANTONIO CANALETTO

ANTONIO CANALETTO
(1697 – 1768)

Nasce a Venezia da una famiglia d’arte, poichè il padre ed uno dei fratelli erano scenografi e decoratori. Viene dunque formato sui modelli del rococò tipico dell’ambiente teatrale.
Recatosi a Roma all’età di 22 anni ha modo di esercitarsi a dipingere dal vivo le rovine antiche ed entra in contatto con il vedutista fiammingo Gaspard van Wittel, il padre di Vanvitelli.
E’ in quegli anni che il Canaletto abbandona la tradizione teatrale per abbracciare il vedutismo, diventando in breve tempo il più celebre e stimato artista, specializzato in vedute veneziane. La comunità inglese di Venezia venne letteralmente affascinata dalla precisione dei suoi dipinti e Canaletto finì per trasferirsi a Londra per lavorare alle commissioni della clientela inglese.
La sua produzione migliore resta quella della fase giovanile, perchè fresca ed originale; infatti il successo di alcuni soggetti del suo repertorio vennero in seguito riproposti innumerevoli volte per accontentare la clientela. Venne nominato membro d’onore dell’Accademia di Venezia, dove morì dopo una lunga malattia.

QUADERNI DI DISEGNI – Gallerie dell’Accademia – Venezia
È una raccolta di vedute che Canaletto realizzò a Venezia con la sua camera ottica portatile. Non sono semplici schizzi ma rigorosi disegni prospettici preparatori, spesso riportanti appunti come misure, colore dei materiali ecc ecc. Canaletto nella sua arte ripudierà sempre la rappresentazione teatrale barocca e rococò che tendeva a deformare la prospettiva della scena. Egli infatti, pur non essendo un intellettuale, inconsapevolmente favorirà scrupolosamente gli ideali illuministi, ricercando la razionalità per riprodurre la realtà priva di correzioni ottiche.

IL RITORNO DEL BURCINTORO AL MOLO NEL GIORNO DELL’ASCENSIONE – Royal Collection – Windson Castle



Olio su tela in cui i temi del vedutismo di Canaletto appaiono perfettamente delineati, in quanto il dipinto rivela uno studio accuratissimo, con camera ottica, dell’architettura degli edifici rappresentati, che non sono più solo sfondi decorativi. Piazza san Marco viene dipinta con un rigore straordinario.
Ma la novità del Canaletto non si limita al rigore tecnico della prospettiva: egli infatti sa fare uso assai appropriato dei colori puri chiari per simulare la luminosità diurna.
Infine le figure presenti, come barcaioli, gondolieri, ecc vengono dipinti nei minimi dettagli, senza tuttavia essere mai troppo appariscenti negli atteggiamenti.
L’evento descritto, di cui sono state fatte tre repliche,  è una delle più suggestive cerimonie veneziane, lo sposalizio del mare, che avviene il giorno dell’Ascensione. Il Doge saliva sul burcintoro, che era una grandiosa ed antica nave da parata con due alberi d’oro. In mezzo ad un corteo di imbarcazioni il burcintoro si avviava lentamente verso il mare, dove il Doge gettava la vera, cioè l’anello nuziale. Il Canaletto ha scelto di rappresentare il momento in cui la nave fa ritorno verso il molo di Palazzo Ducale.
Il burcintoro rappresentato dall’artista è l’ultimo varato nel 1729, tutto ricoperto di sculture dorate, che venne depredato e distrutto dai francesi dopo la sconfitta di Venezia del 1798.

MOLO CON LA LIBRERIA E LA CHIESA DELLA SALUTE SULLO SFONDO – Pinacoteca del Castello Sforzesco – Milano
Anche di questo olio su tela sono state fatte altre versioni sullo stesso soggetto. La consueta perfezione prospettica viene ulteriormente accentuata dai colori chiari che rendono la scena nitida come se la osservassimo riflessa attraverso le lenti della camera ottica. Il sole illumina l’architettura degli edifici in una giornata tersa in cui bambini giocano sul molo, mentre mercanti e barcaioli svolgono le loro normali attività quotidiane.
postato da mfranceschi alle ore 17:32 | Permalink | commenti / commenti (pop-up)
categoria: storia dellarte

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