martedì 20 dicembre 2011

LE FIGURE RETORICHE



Allitterazione - Ripetizione in inizio di parola, frequente in poesia e in età arcaica, della stessa consonante o, meno propriamente, della stessa vocale. Es: o Tite, tute. Tati, tibi tanta, tyranne, tulisti  (Ennio)

Anacoluto - Costrutto sintattico che consiste nell’aprire un periodo con una costruzione, destinata a restare incompiuta, a cui segue una seconda costruzione che completa il pensiero della prima ma senza rispettare la regolarità sintattica della frase.  Es: Qui habet, dabitur illi - chi ha, a lui sarà dato

Anàfora – Figura di parola che consiste nella  ripetizione di parole o gruppi di parole in posizione iniziale della frase, o, in caso di poesia in posizione di inizio del verso, per conferire risalto al vocabolo ripetuto.
Es. Orazio terruit urbem, terruit gentis
Es. Dante ‘Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore....’

Antìtesi – Figura retorica che consiste nell’accostamento di due pensieri, di estensione sintattica variabile, aventi un senso opposto.si può distinguere l’antìtesi di frase, di gruppi di parole , di parole singole.
La contrapposizione acquista maggior rilievo dalla corrispondenza lessicale e dalla disposizione simmetrica degli elementi.
es : in pace vai cercando la guerre, in guerra desideri la pace  -in pace bellum quaeritas, in bello pacem desideras

Apòstrofe – Figura retorica per cui chi parla smette improvvisamente di rivolgersi agli ascoltatori, o comunque interrompe l’esposizione del suo discorso, per rivolgere direttamente la parola a una persona cui fino ad allora non si era rivolto. Ci si può rivolgere anche a persone assenti, ma immaginate presenti nella fantasia, ad esseri soprannaturali e a cose personificate, come elementi geografici, o meteorologici, idee astratte, parti del corpo o dell’anima.

Canzone -
componimento poetico formato da un certo numero di stanze o strofe (coblas in provenzale) .
Ogni STANZA è costituita da due sezioni, la FRONTE e la SIRMA. La fronte a sua volta è composta da due parti chiamate PIEDI. La sirma invece è composta da due parti chiamate VOLTE.
I versi sono imparisillabi, cioè endecasillabi o settenari.
Una curiosità, Dante di solito inizia sempre la canzone con un endecasillabo mentre il Petrarca usa anche il settenario.
Ci sono vari modi di collegare le stanza fa loro:
COBLAS CAPFINIDAS:  ogni stanza riprende nel primo verso l’ultima parola dell’ultimo verso.
COBLAS CAPCAUDADAS: il primo verso di ogni stanza rima con il finale della precedente.
COBLAS CAPDENALS: ogni stanza inizia con la stessa parola

Tipi di canzone:
~    SESTINA se è formata da 6 stanze di 6 versi;
~    CANZONETTA se è breve, di argomento popolare;
~    EROICA  è suddivisa secondo l’usanza greca;
~    FROTTOLA conserva la metrica della canzone ma è buffa, ridicola.
~   
Canzonetta  - componimento più breve della canzone e di tono ed argomento popolare.
Nella canzonetta si adottano, oltre al settenario, anche versi più brevi come l’ottonario o il novenario.

Chiasmo -  Figura retorica di tipo sintattico che consiste nella disposizione incrociata degli elementi tra loro corrispondenti in due sintagmi o due proposizioni collegati tra loro, in modo che l'ordine logico delle parole risulta invertito. Il chiasmo è dunque una violazione del parallelismo della sequenza delle parole.
Es: (Cicerone) odit populs Romanus privatam luxuriam, publicanm magnificentiam diligit – il popolo romano odia il lusso privato, ama la magnificenza pubblica

Dittologia sinonimica
Consiste nell' utilizzare una coppia di vocaboli dal significato affine o dalla forma morfologica equivalente, collegati tra loro dalla congiunzione “e”, per conseguire un particolare effetto ritmico oltre che semantico. Es: forte e robusto

Iperbole – E’ una figura logica che consta nell’usare parole esagerate per esprimere un concetto oltre i limiti della verosomiglianza e della credibilità. L’iperbole si distingue in pura o mista.
E’ pura quando si applica a categorie spaziali es: solleva le onde fino alle stelle.
E’ mista quando si mescola ad altri tropi, come l’iperbole metaforica (es: praecordia ferrea – cuore di ferro) o l’iperbole ironica, in cui si esagera provocatoriamente la critica dell’avversario.

Ironia  - E’ un tropo che consiste nell' affermare una cosa che è esattamente il contrario di ciò che si vuole intendere. Si tratta di un tipo di comunicazione che richiede nel lettore e nell' ascoltatore la capacità di cogliere l'ambiguità sostanziale dell' enunciato.
Forme particolari di ironia sono :
l’ironia socratica quando l’affermazione viene dissimulata sotto forma di domanda in cui si finge incertezza
l’ironia tragica in cui un personaggio crede di agire in circostanze favorevoli mentre sono contrarie
l’ironia comica, esattamente all’opposto, il personaggio crede di agire in circostanze avverse mentre sono favorevoli.

Metafora  - Tropo che consiste nella trasposizione, ovvero nella sostituzione di un termine con una frase figurata legata a quel termine da un rapporto di somiglianza. Es. ‘Stanno distruggendo i polmoni del mondo (per boschi).
La metafora viene chiamata paragone abbreviato, nel senso che la metafora Achille era un leone potrebbe essere vista come la forma abbreviata di Achille combatteva come un leone.

Metatesi  - è parola per denotare le trasposizioni, o cambiamenti di posto, di singole lettere o sillabe, all'interno di una parola; ad esempio, in italiano, areoplano invece di aeroplano o il comunissimo, ma errato, metereologia al posto di meteorologia.

Metonìmia - Tropo che consiste nel trasferimento di un termine dal concetto cui propriamente si applica a un altro concetto cui è legato da un rapporto di contiguità semantica di tipo spaziale, temporale o causale.
La metonìmia può quindi rappresentare
a) la causa per l’effetto. Es. leggere Virgilio al posto di leggere le opere di Virgilio
b) l’effetto per la causa. Es: vulnera dirigere che sta per colpi che provocano ferite
c) il contenente per il contenuto. Es: bevo un bicchiere
d) il simbolo per il fenomeno sociale. Es: toga per pace; arma per guerra; scettro per regno;

Perìfrasi - Detta anche comunemente “giro di parole”, consiste nell' usare, invece del termine proprio, una sequenza di parole per indicare una persona o una cosa, per evitare una inutile ripetizione, per sostituire un termine eccessivamente crudo o per conferire un particolare colore poetico alla frase, come, ad esempio, nel verso leopardiano "incontro là dove si perde il giorno", per dire "verso occidente, verso il tramonto".

Personificazione –  detta anche Prosopopea. Variante dell’allegoria che consiste nell’introdurre oggetti inanimati, forze ed elementi naturali, concetti astratti e colletivi in qualità di persone animate, che agiscono e parlano.
Per esempio, l’apparizione della patria a Cesare che sta per attraversare il fiume Rubicone.
...al condottiero apparve l’immagine enorme della patria in ansia...

Pleonasmo  - Espressione sovrabbondante e  non necessaria, che non aggiunge niente dal punto di vista qualitativo alla frase in cui è inserita. E’ usato nel linguaggio d’uso ed in certi casi in letteratura, solo per fini espressivi.. Es. A me mi piace.

Polisìndeto – Successione marcata di congiunzioni, di solito la “e” , fra più termini o più enunciati. La ripetizione è insistente. Es: e con le parole, e con le mani, e con i cenni

Prolessi - Anticipazione di un termine che sintatticamente andrebbe posto dopo, per mettere in evidenza un concetto o una parola. Es: Poiché ne avevo voglia, iniziai a leggere. Oppure. La morte è quello che di cotanta speme oggi m'avanza

Replicazione o Epanalessi - Ripetizione consecutiva di una parola o gruppo di parole all’inizio o all’interno di una frase:
ben son, ben son

Sarcasmo  - E’ una figura retorica usata per mostrare la presa in giro, la canzonatura o la burla di una persona, una situazione o una cosa. È spesso usato in maniera umoristica o ironica, e può essere sottolineato anche attraverso particolari intonazioni della voce per enfatizzare particolari parole o parti dell'affermazione. E’ sbagliato usare il termine sarcasmo come sinonimo di ironia. L'ironia si riferisce allo stravolgimento del significato letterale delle parole, mentre il sarcasmo è denotato dell'intento volontariamente beffardo dell'affermazione.

Similitudine – Figura retorica che consta nel confrontare un pensiero con un fatto tipico della vita della natura, o della vita umana. La similitudine può essere espressa in forma lunga o abbreviata.
Se il pensiero vero e proprio non viene espresso, dalla forma lunga deriva l’allegoria, dalla forma breve la metafora.
Es. bianca come la neve – rossa come il fuoco

Sinestesia -  Procedimento retorico che consiste nell'associare, all'interno di un'unica immagine, sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse, che in un rapporto di reciproche interferenze danno origine a un'immagine vividamente inedita: ad esempio: colore caldo, voce chiara, musica dolce

Sìncope - caduta di uno  o più fonemi all’interno di una parola. Es: cal(i)dus, val(i)de;

Sonetto - è una tipica invenzione siciliana. Nella sua forma più classica è costituito da quattro strofe, cioè due quartine da quattro versi  e due terzine da tre versi. Esiste anche il sonetto doppio, che consiste nel porre versi settenari dopo i versi dispari delle quartine e dopo i primi versi delle terzine. Si può trovare anche il sonetto rinterzato, ponendo un altro settenario dopo il secondo verso delle terzine.

POST SCRIPTUM (abbiamo trovato anche queste)

Agnizione  Rivelazione della vera natura o origine di un personaggio alla fine di commedie o tragedie

Antinomia significa avere due tesi contradditorie che si escludono vicendevolmente. Per esempio prima dello stilnovo pareva che AMORE  e RELIGIONE fossero in conflitto, senza alcuna affinità: uno escludeva per forza l’altro, l’amore portava al peccato ed allontanava dalla religione. Si riabbracciava la religione rinunciando all’amore.

Contamitatio procedimento di inserire in un modello principale di un’opera,  una o più scene di un’altra commedia.

Distico strofa di due versi

Enjambement effetto che nasce quando la frase continua oltre la misura del verso, per esempio quanto un sintagma è diviso tra la chiusa di un verso e il principio del successivo.

Giambo piede formato da una sillaba breve e una lunga, molto usati nella commedia perchè simili al linguaggio parlato.

Piede unità di misura del verso costituita dall’aggregazione di sillabe

Retrattatio correzioni ad un testo avvenute successivamente alla sua stesura originale (nel caso del testo teatrale, per meglio adattare i dialoghi alla scena)

Tropo procedimento espressivo che consiste nell’utilizzare un termine in modo improprio

Annominazione è una figura retorica che consiste nella ripetizione di una stessa radice etimologica in più vocaboli diversi. Es Dante canto III  ...Dolore ...dolente

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