martedì 20 dicembre 2011

PAPA KAROL



Noi ragazzi abbiamo conosciuto solo un Papa vecchio e malato perchè la televisione ha sempre trasmesso immagini recenti dei suoi discorsi .
Solo in questi giorni molti di noi hanno scoperto che il Papa è stato un uomo diverso.
Folgoranti  immagini di un uomo vestito di bianco, alto, forte, con il viso arrossato dal sole .
Mentre balla, mentre scherza con i bambini,
Un Papa  dalla voce forte e baritonale, così diverso dal vecchietto che faceva un’immensa fatica a parlare.
Gli adulti riuscivano a vedere attraverso quel corpo distrutto ciò che era stato un tempo solo perché ricordano quando era giovane.
Noi ragazzi no: per lui  provavamo solo tanta  pena.
Solo adesso possiamo capire. Ma perchè non ce lo hanno fatto vedere prima?
Quando alzava il pugno come per martellare nelle teste degli uomini che non dovevano fare la guerra
Quando rideva, cantava, scherzava .
Io ho solo visto il Papa inchiodato in poltrona dal morbo di Parkinson o sulla papa mobile, con la testa china da un lato.
Ho scoperto un Papa che faceva il girotondo con i bambini, che  benediceva la folla impugnando il bastone  come una spada.
Ogni scherzo, ogni apparente bizzarria serviva a trasmettere il messaggio di pace.
Adesso che so queste cose vorrei essere stato anch’io un Papa-Boy ma ormai è troppo tardi.
Ma mi ha colpito, folgorato. Come quando ha incontrato una folla immensa di giovani a New York: invece di iniziare a parlare, per catturare la loro attenzione, emetteva dei suoni con la voce, mugolava divertito, finchè qualcuno dell’organizzazione lo ha pregato di andare avanti perché altrimenti avrebbe ritardato il programma.
Baciava tutti sulla fronte tenendo fermo il viso tra le sue grandi mani come un nonno.
Baciava la terra ogni volta che scendeva da un aereo su una nuova nazione.
Cercò di aggiustare tutti gli sbagli che gli altri papi hanno fatto nel corso dei secoli. Cercò di avvicinare tutte le religioni del mondo.
Fu l’unico Papa a baciare il corano in segno di rispetto per una fede diversa e lasciò il suo messaggio nel muro del pianto a Gerusalemme.
Osò fare cose incredibili come chiedere a Fidel Castro di liberare dei prigionieri politici o scrivere a Bush per sgridarlo.
Grazie a lui cadde il muro di Berlino e molti paesi dell’est diventarono liberi dal regime comunista.
Di  Papa Karol non voglio ricordare il viso gonfio e sofferente: voglio ricordare quel signore con la giacca a vento e i doposci bianchi che saliva sul ghiacciaio sorridendo

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