martedì 20 dicembre 2011

CARLO MAGNO A BRESCIA

La leggenda racconta che Carlo Magno, conquistata Brescia longobarda nel 774, durante il viaggio di ritorno verso Parigi, abbia trovato in rovina il ponte sul fiume Mella, l’attuale ponte Crotte.  Scelse così la strada della collina, tra Cellatica e Collebeato, dirigendosi a nord, passando proprio dove adesso sorge il ristorante Carlo Magno.
Infine si fermò a Rodengo Saiano, importante crocevia determinato dall’intersezione di due antiche strade romane, dove si accampò con il suo esercito.
Quando venne il momento di celebrare la festa di San Dionigi, che lui aveva giurato di festeggiare a Parigi, risolse la questione decretando che questa terra sarebbe stata per lui come una "piccola Francia" e ordinò che così fosse chiamata tutta la zona circostante. Da qui il nome di Franciacorta.

Proprio a Rodengo Saiano, Carlo Magno avrebbe fatto erigere la chiesa dedicata appunto al santo francese Dionigi, come attesta l’effige posta sulla facciata dei resti della chiesa stessa: “Qui fu la chiesa di St. Dionigi Areopagita edificata da Re Carlo Magno nella sua seconda discesa in Italia l’anno DCCLXXVI” 

Nessun documento storico accerta la verità di questa leggenda.

Centinaia di sepolture di epoca medioevale fanno pensare piuttosto  ad un lungo assedio, con battaglie cruente e centinaia di morti fra i Franchi.

E’ vero anche che con la vittoria di Carlo Magno su Brescia arrivarono numerosi coloni francesi che si concentrarono soprattutto a Saiano professando la "lex salica". Da qui Saliani, Saiani, Saiano.
I legami di Carlo Magno con Brescia non sono stati solo militari ma anche affettivi. Ricordiamo che nel chiostro di San Salvatore, l’attuale  museo di Santa Giulia,  si è rifugiata la sua sposa Ermengarda, a morire di crepacuore.
Lei era innamorata di Carlo Magno e attendeva ogni giorno che lui venisse a riprenderla per riportarla a corte.

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