martedì 20 dicembre 2011

RAFFAELLO SANZIO

Data nascita        Urbino  28 marzo 1483 – per questo viene chiamato “l’urbinate”
Data morte        Roma 6 aprile 1520

Caratteristiche principali:
GRAZIA ED EQUILIBRIO DELLE FIGURE, gestualità e contrapposti simili a Leonardo

Opere trattate sul testo
Disegni

•    Studio di un nudo maschile e di braccia – inchiostro su carta – British Museum Londra (contorni dalla linea non continua ma tratteggio ondulato ad archetti, tipico di Raffaello per modellare la muscolatura

•    San Giorgio ed il drago – penna e matita nera su carta bianca – Uffizi Firenze (evidente riferimento al disegno leonardesco dell’adorazione del magi che Raffaello ha visto; il cavallo impennato, la posizione del cavaliere ed il collo del drago, che è costruito con tratteggi semicircolari paralleli; chiaroscuro con tratteggio incrociato o a brevi chiazze.

•    Due uomini nudi in piedi di profilo – matita rossa su tracciato preparatorio a punta di metallo – Louvre Parigi (Raffaello compie lo studio di figura di nudo per i disegni preparatori però poi veste i personaggi nel dipinto, come dimostra questo disegno fatto per la tavola della Trasfigurazione) (chiaroscuro delicatissimo, tratteggio curvo che dà l’idea di arrotondamento)


Dipinti

•    Lo sposalizio della Vergine – olio su tavola – Pinacoteca di Brera, Milano (opera simile alla analoga dipinta dal proprio maestro Pietro Perugino; la tavola di Raffaello è migliore sotto il profilo prospettico, i personaggi non sono disposti sull’asse verticale ma hanno posizioni che danno l’idea del movimento; il tempio non è a pianta ottagonale ma ha 16 lati è meno pesante ed incombente; la cupola del tempio non viene troncata dalla CENTINA cioè dalla forma ad arco della tavola)

•    Madonna del Prato o del Belvedere – olio su tavola – museo di Vienna (come altre composizione a struttura piramidale, Madonna del Cardellino, la bella giardiniera, la Sacra Famiglia, fortemente ispirata ai lavori di Leonardo, anche per quel che riguarda il linguaggio dei gesti dei personaggi e la contrapposizione della postura)

•    Stanze di Raffaello – appartemento papale – città del Vaticano ( in breve il Papa affidò al giovane Raffaello il compito di dipingere interamente tutti gli affreschi previsti, suggeriti dagli umanisti del tempo; naturalmente non riuscì ad occuparsi personalmente di tutte le stanze; certamente sue le 4 stanze della Segnatura, di Eliodoro, dell’Incendio di Borgo e di Costantino;

•    La scuola di Atene – stanza della Segnatura – Vaticano (questa stanza ha come tema il vero, il bene ed il bello; Raffaello rappresenta una delle vie per raggiungere Dio, cioè la filosofia; egli dipinge tutti i maggiori filosofi del tempo, disponendoli all’interno di un edificio che ricorda le antiche terme; al centro Platone ed Aristotele. Raffaello affida ai vari filosofi le sembianze di suoi amici pittori: Leonardo è Platone, Bramante è Euclide e c’è pure il proprio autoritratto in basso a destra. Degno di nota è il particolare di Eraclito, posto in primo piano, che indubbiamente ha le sembianze di Michelangelo; questo personaggio non c’era nei disegni preparatori, è stato dipinto da Raffaello in onore del grande autore della cappella Sistina e, proprio per questo personaggio, notiamo che abbandona la tecnica adottata per l’intera composizione di stampo leonardiano, per avvicinarsi al modello michelangiolesco nella sua monumentalità, la figura di Eraclito ricorda il profeta Isaia che Michelangelo ha dipinto in capella Sistina.

•    La liberazione di San Pietro – stanza di Eliodoro – Vaticano (questa stanza ha come tema episodi storici che attestino la protezione di Dio sulla Chiesa; sono tre episodi distinti, separati dalle mura della cella; l’angelo luminoso che libera Pietro, a destra la fuga, a sinistra i soldati che scoprono la cella vuota; dipinto tutto giocato sull’oscurità vinta dalla luminosità soprannaturale dell’angelo che fa brillare le armature; ma la particolarità è che questo dipinto è posto sopra ad una finestra vera e che Raffaello con sapienza ha giocato anche con il controluce prodotto dalla naturale collocazione dell’affresco.

•    L’incendio di Borgo – stanza dell’incendio di Borgo – Vaticano ( narra l’evento dell’incendio cessato con il segno della croce fatto dal papa Leone IV; è realizzato come se fosse una rappresentazione teatrale con fondale e quinte; dipinto all’epoca in cui Raffaello si dedica all’architettura, sostituendosi alla morte di Bramante come architetto di fabbrica, vi sono riferimenti a stili vari, ionico, tuscanico, corinzio; vi è anche la ripresa letteraria di Enea che fugge con il padre Anchise ed il figlioletto.

•    Ritratto di Leone X – olio su tavola – Uffizi Firenze (psicologia del personaggio ben delineata; colore dominante il rosso, modulato per definire i tessuti, dal velluto alle sete;

•    Trasfigurazione – olio su tavola  - pinacoteca vaticana ( splendido dipinto della trasformazione secondo il vangelo di Matteo, subita da Gesù sul monte Tabor, dove divenne un essere di luce e, scendendo dal monte, sanò un ragazzo indemoniato; anche in questo dipinto prevale l’insegnamento di Leonardo, sul linguaggio dei gesti, lo studio fisionomico, il colloquio degli sguardi, il trasparire dei sentimenti.

Architettura (Raffaello imita lo sfarzo dello stile antico)

•    Cappella Chigi – Santa Maria del Popolo – Roma (cappella funeraria pianta quadrata con spigoli smussati ricca di elementi decorativi come paraste e trabeazioni, ripresi dal Pantheon; cupola a imitazione del modello di Bramante, decorata a cornici di stucco dorato e mosaico; le decorazioni della cupola rappresentano i segni zodiacali mentre al centro c’è il creatore. Mosaici marmi dipinti e sculture completano lo sfarzo della cappella.

•    Villa Madama – villa di Giulio de Medici sulle pendici di Monte Mario ( a imitazione dello stile degli antichi descritto da Plinio il Giovane; villa rimasta incompiuta che avrebbe anche dovuto comprendere un ippodromo e delle terme; due campate laterali a crociera ed una centrale a cupola, la loggia si espande in esedre ornate da nicchie, mentre le pareti sono scandite da paraste ioniche con fregio pulvinato)

•    Pianta di Roma – ultimo lavoro rimasto incompiuto. Il papa richiede all’artista una pianta della Roma imperiale. Durante questo immane lavoro Raffaello si rende conto dello stato di degrado ed abbandono delle rovine antiche e per prime redige una lettera, aiutato dall’amico Baldassar Castiglione, per denunciare la distruzione di opere antiche per fare calce per nuove costruzioni. La lettera di Raffaello è la base della nostra cultura di tutela degli edifici storici

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